DEMARIA: SODDISFAZIONE PER L’ACCOGLIMENTO DA PARTE DI GOVERNO E MAGGIORANZA DELLE PROPOSTE DI MODIFICA PRESENTATE DALL’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA
L’ultimo Consiglio dei Ministri ha adottato, fra gli altri, il testo definitivo del decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2016/1629 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 settembre 2016, che stabilisce i requisiti tecnici per la navigazione interna.
La bozza di schema di d.lgs richiedeva, anche per le unità da diporto, una specifica certificazione per la navigazione nelle acque interne, a prescindere dal possesso della certificazione per la navigazione in mare. Si sarebbe trattato di una duplicazione del certificato di sicurezza per la navigazione in mare, con evidenti aggravi burocratici e di costi, sia per il privato e i cantieri, sia per la Pubblica Amministrazione.
Il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri, invece, modifica sia l’art. 2 (ambito di applicazione) – escludendo dalla nuova disciplina le “unità adibite alla navigazione marittima, quando in navigazione nelle acque interne, purché provviste almeno di un certificato di sicurezza rilasciato in conformità al decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171” (codice della nautica) – sia l’Allegato 1, limitando l’elenco delle vie prese in considerazione dalla nuova normativa alle “vie navigabili interne nazionali”.
“Abbiamo chiesto al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, e – in occasione delle audizioni parlamentari – ai due partiti di maggioranza, di modificare la bozza del testo”, spiega la Presidente UCINA Confindustria Nautica, Carla Demaria – “Tutte le nostre argomentazioni sono state accolte, a dimostrazione non solo della loro efficacia tecnica, ma anche del fattivo e positivo confronto con il Governo”.
“Oltre il Ministro e il Sottosegretario, Edoardo Rixi, ringrazio i relatori di Camera e Senato, on. Guia Termini e sen. Gregorio De Falco, per il lavoro svolto. Il nostro core business è e rimane l’attività istituzionale di supporto di tutta la filiera e dell’utenza, anche quando – come in questo caso – ci occupiamo con soddisfazione di temi rilevanti, ma mediaticamente non eclatanti”, conclude Demaria.