Vincenzo Zaccagnino, decano dei giornalisti nautici, è morto domenica a Roma dov’era nato nel 1933. Il suo nome è nella storia della nautica italiana.
Nel 1962 (due anni dopo diventa giornalista professionista) fonda Nautica, rivista che dirige per 24 anni, la prima di una lunga serie di riviste come Mare, Mondo Sommerso, Mondo Barca, Yacht Capital, Yacht Design, Yacht Digest, Yachtsman ma anche Crociere, mondo del quale era assoluto conoscitore. Moltissimi i suoi libri, da quelli didattici ai manuali, ai resoconti di viaggio (Rapporto Polinesiano), ai ritratti di grandi campioni (Eroi della Vela), a quelli dedicati alle grandi navi (Giganti di linea) o ai ritratti dei tantissimi personaggi che Zac ha incontrato e intervistato come in Visti in barca e nel suo ultimo Barchette di carta: la lunga rotta di un giornalista tra storie, sfide e personaggi della nautica internazionale.
Collaboratore della RAI nei primi Anni 60, Vincenzo Zaccagnino ha scritto di mare e di barche su Il Messaggero, Il Tempo, il Corriere della Sera e La Stampa. La sua grande, immensa passione per tutto quanto avesse a che fare con il mare, barche grandi e piccole, navi, uomini e cose veniva dalle radici della famiglia originaria di Lussinpiccolo, oggi in Croazia, dal nonno, comandate del Lloyd triestino e dal padre che lo portava a pescare da bambino. Vincenzo Zaccagnino è stato tra chi davvero ha fatto conoscere l’andare per mare agli italiani.
Alla famiglia le più sentite condoglianza da tutto lo staff di UCINA Confindustria Nautica e del Salone Nautico di Genova.