A RISCHIO 3.000 POTENZIALI NUOVE FIGURE PROFESSIONALI PER LA NAUTICA
Il riconoscimento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al ruolo di Confindustria Nautica, delle imprese associate e del settore, contenuto nel caldo messaggio inviato all’Assemblea annuale dell’Associazione nazionale di categoria, è stato fortemente apprezzato dagli imprenditori, che hanno ricordato i numerosi provvedimenti adottati dal governo con specifiche norme per il settore, dal Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto al DDL Made in Italy, dal patentino per i 16enni al DDL Risorsa mare di prossima pubblicazione.
Per la prima volta nella storia, infatti, un Premier definisce la nautica “uno dei settori trainanti del nostro Made in Italy, sinonimo nel mondo di eccellenza e di innovazione italiana, uno dei tasselli fondamentali di quell’economia del mare che il governo ha deciso di mettere al centro delle sue strategie”.
Il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, nell’esprimere orgoglio e soddisfazione per questo orientamento molto netto dell’esecutivo, ha voluto tuttavia sottolineare una discrepanza : “Stride con questa chiara impostazione di riconoscimento del valore della nautica da diporto da parte del Governo” – ha ricordato – “l’approccio di alcune burocrazie, come quella del Ministero della Salute, che impedisce il rilascio dell’attestato sanitario necessario per essere ammessi al corso di formazione per il nuovo titolo professionale di Ufficiale del diporto di II Classe. Impensabile che si pretenda di far prevalere i decreti precedenti a norme di legge per giunta temporalmente successive, come quella che ha istituito la nuova figura professionale che secondo Confindustria Nautica può coinvolgere potenzialmente ben 3.000 beneficiari” – ha concluso Cecchi – che ha anche definito “assordante” il silenzio di Agenzia delle Entrate “da cui aspettiamo risposte da oltre un anno”.
Lo scorso 5 febbraio, infatti, è entrata in vigore la riforma che ha introdotto la nuova figura dedicata al comando di unità a noleggio di medie e piccole dimensioni, sganciato da quello di derivazione mercantile previsto per i superyacht. L’obiettivo è mettere in regola chi, in mancanza di una norma specifica, aveva operato attraverso vari stratagemmi e aprire ai giovani un mercato assai redditizio.